“David
riuscì a trattenere a stento le lacrime nei suoi profondi occhi scuri, mentre,
sempre più confuso, ripiegava la lettera e la riponeva nella tasca del
giubbetto.
Erano
da poco passate le otto, e le innumerevoli botteghe orafe artigiane, che nella
loro opulenza si affacciano superbe sul passaggio centrale di Ponte Vecchio, si
preparavano ad accogliere, come ogni giorno, l’incessante viavai dei turisti…”
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